Il vero digiuno
Quella sera, dopo aver sbrigato la corrispondenza che trattava questioni amministrative, aprì una lettera in cui una suora gli chiedeva un suggerimento per una pratica quaresimale. Don Vincenzo, che nella guida spirituale delle suore era diretto, le raccomandò il digiuno e le diede un suggerimento al riguardo. Sapeva, infatti, che il digiuno è vero quando coinvolge il cuore e non solo il corpo. La invitò pertanto «a tener a digiuno a pane ed acqua tre nemici – scrisse – che hai in casa tua: amor proprio – fantasia – sgarbatezza». E precisò ancora meglio: «Le tue penitenze siano il compatimento (compassione) verso le sorelle, la diligenza e la pazienza nella tua scuola».