San Vincenzo e la corsa del Vangelo…
Da Pizzighettone, definito da alcuni studiosi come «il villaggio sulla via», da cui il giovane Vincenzo è partito per il Seminario di Cremona, agli anni vissuti a Vicobellignano spesi in buona parte mettendosi in viaggio per andare a predicare le Missioni, fino ai nostri giorni, san Vincenzo continua ad essere un instancabile camminatore e un attivo evangelizzatore. La proclamazione ufficiale a Santo per lui non ha significato l’essere collocato in una «nicchia». Don Vincenzo è nuovamente pronto per partire, per ritornare tra i borghi che lo hanno conosciuto parroco e che lo hanno aiutato a crescere e maturare come apostolo della Parola; ritorna tra la sua gente, che accorrerà forse più numerosa, chissà per la novità, rispetto ai pochi fedelissimi che nei pomeriggi delle domeniche si sedevano sulle panche per ascoltare la «Dottrina» del parroco. I suoi passi ora sono silenziosi, la sua voce non si alza a convincere di bene i suoi ascoltatori, perché ora, meglio e più di allora, a parlare è la sua vita, una vita che se pur santa è tanto normale che lo fa sentire vicino e forse per questo più attraente e convincente.
L’urna con le reliquie di san Vincenzo Grossi dopo una settimana di permanenza nella cattedrale di Lodi esposta alla devozione dei fedeli lodigiani e al centro delle celebrazioni solenni che il Vescovo gli ha riservato dal 24 ottobre al 1 novembre, è rientrata nella cappella della casa madre a Lodi per ricevere l’omaggio delle suore e dei devoti in occasione della memoria liturgica del 7 novembre. Quindi partirà per la volta di Regona (CR), il suo «conventino», passerà poi a Vicobellignano,
la parrocchia della maturità e dove è rimasto ininterrottamente per 34 anni e infine a Gombito (CR).
Gombito, un paese che sorge sulla riva dell’Adda al confine nord tra la diocesi di Cremona e di Lodi, non è mai apparso nelle biografie di san Vincenzo, anche se indirettamente è legata a lui.
Da qui venne il suo immediato successore don Angelo Bernabè, qui fu parroco dal 1919 al 1923 don Ubaldo Grossi, nipote di don Vincenzo, proveniente da Vicobellignano dove era stato suo vicario e collaboratore per nove anni.
Don Vincenzo non sembra mettere limiti alla sua peregrinatio, perché sarà anche a Torino, nella parrocchia di santa Agnese, dal 13 al 23 di novembre per una decade di animazione vocazionale.
Il passaggio dell’urna mobiliterà un po’ tutti per accogliere e accompagnare il Santo. Ma sarà la preghiera notturna ad avere uno spazio privilegiato: coinvolgerà principalmente i giovani che nel silenzio di queste notti, sicuramente speciali , potranno ricevere il testimone da san Vincenzo a non ostacolare la corsa del Vangelo, ma anzi a favorirla in ogni modo.
Dio continua a farci visita, attraverso i suoi santi……Dio visita il suo popolo attraverso san Vincenzo Grossi il Regno é qui e ora! San Vincenzo Grossi intercedi per noi!
L’inno alle Lodi dei pastori fa cantare:
“In te il divino Spirito,
dispensa con amore,
il Pane e la Parola
sulla mensa dei piccoli”…
…e noi abbiamo unito le nostre voci nella salmodia mattutina
pensando a te, san Vincenzo.
Caro San Vincenzo, grazie per esserci padre, un padre che “nulla ha disprezzato di quanto Dio ha creato”. Prega per me e per ogni tua figlia.
Il passaggio di San Vincenzo nel nostro quotidiano ci lascia con l’animo sospeso per le meraviglie che sta operando in chi lo incontra, disposti ad offrire quanto sono e hanno…. è tempo di grazia… è tempo dove la grazia si fa copiosa. Il passaggio di San Vincenzo per la nostra vita è Buona Notizia.